mercoledì 22 luglio 2009

Lario

http://caderno.josesaramago.org/2009/07/21/montana-blanca/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/07/22/montana-blanca/

Sono nato tra montagne e laghi, e vi ho trascorso infanzia e giovinezza senza mai annoiarmi o abituarmi alla loro bellezza mozzafiato. Mi ci trovo anche adesso, in una specie di ritorno o vacanza.

Le pareti grigie e bianche di roccia sono imponenti, hanno strane forme dai nomi aguzzi come Corni, Resegone, o come la grande Grigna che nella mitologia popolare è una guerriera bellissima e crudele, assassina del suo innamorato. Le pareti dure e corrusche dominano con immobile imponenza un paesaggio di colli più bassi e mobili, ondulati. Toni grigiazzurri di calcare e dolomia vengono spesso gelati dalla neve: contrastano duramente con il verde caldo delle colline, che sembrano foderate di spesso muschio piuttosto che di alberi.

Insieme all'azzurro del cielo e al bianco delle nuvole, le pietre e le foglie si specchiano e sfocano nella lentissima acqua di bottiglia dei tanti laghi locali, in una tavolozza che probabilmente sarebbe piaciuta molto al Monet di cui ho scritto tempo fa.

E' un paesaggio che continua a trascinarmi in un'inesauribile contemplazione: ogni volta che me ne allontano impiego qualche tempo ad orientarmi nel vuoto orizzonte della pianura o del mare, come se per un po' - prima di abituarmi all'assenza di pareti di pietra intorno a me - mi sentissi quasi nudo e privo di protezione.

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