martedì 28 luglio 2009

Christian Commitment

http://caderno.josesaramago.org/2009/07/28/direito-a-pecar/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/07/28/diritto-di-peccare/

Un sistema "giudiziario" basato sul peccato mi appare come una completa distorsione del vero messaggio evangelico. Ho già citato più volte il grande teologo indipendente Hans Küng, il professore di Tubinga, l'umanissimo esperto biblico, il fondatore di Weltethos (Etica Mondiale), l'uomo che non ha paura di collocare Ratzinger e Wojtyła tra i Nominalmente Cristiani, in contrapposizione ai Veri Cristiani. Ed ecco che appare ancora tra queste righe, com'è forse inevitabile parlando di etica e religione.

Invito chi passasse di qui - magari per caso - a leggere il passo iniziale del 4 capitolo del suo libro Why I am still a Christian (alle pagine 31-34, che si possono raggiungere gratuitamente - in traduzione inglese - come anticipazione su Google Libri): è un brano che mi sembra ricco di implicazioni profonde, ben più potenti di quanto potrebbe apparire a una lettura superficiale; soprattutto dipinge una visione appassionata e affascinante di Dio e della religione, in una prospettiva che molta umanità sembra ancora non riuscire a cogliere come naturale. Il lungo passaggio che ho scelto comincia col titolo Where Do I Get My Christian Commitment from?, e si conclude con questa frase:

"God puts himself on the side of the disadvantaged, the underprivileged, the oppressed, the weak, the poor and the sick, and even - unlike the self-righteous - on the side of the irreligious, the immoral and the godless. God is kind, wonderfully kind, to human beings."

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