giovedì 21 maggio 2009

Democrazia italiana

http://caderno.josesaramago.org/2009/05/21/soborno/
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Io sono ottimista: in Italia si sistema sempre tutto. Siamo tra i migliori al mondo in questo settore. Se esiste una democrazia, nel nostro Paese siamo (o dovremmo essere) in un regime almeno tentativamente democratico: andiamo a votare, eleggiamo qualcuno e raccogliamo i dolcissimi frutti della nostra oculata scelta.
Berlusconi dice ai giornalisti "gli italiani sono con me", e ha ragione. Il consenso nei suoi confronti è ancora altissimo, l'alternativa politica e' - più che inconsistente - del tutto inesistente e (anche se spero di sbagliarmi) non c'e' dubbio che vincerà di nuovo le elezioni.
Gli italiani non sono scemi: sanno benissimo che il nostro Catilina ha un armadio pieno di procedimenti ed e' imbrattato di lerciume morale dai tacchi rialzati fino alla punta dei capelli finti, ma molti di loro continuano a pensare che "i politici sono tutti così", ad apprezzarne la verve comunicativa, a farsi pilotare docilmente dalle dichiarazioni ora allarmistiche ora ottimistiche delle sue televisioni. Tanti elettori, in breve, pensano che in fondo "sono problemi suoi [non nostri!] se e' nei guai con la giustizia: a un certo livello si sporcano tutti: l'importante e' che lo si lasci governare perche' lui sicuramente farà qualcosa per l'Italia".
Certo che Berlusconi farà qualcosa per l'Italia: anzi, lo sta già facendo.
Ad esempio, i vertici della televisione pubblica sono appena stati cambiati magicamente, giusto per prepararci in modo equilibrato all'imminente campagna elettorale e alle reazioni al processo Mills. I suoi elettori se ne sono accorti? Intanto il Times scrive che "l'attacco di Silvio Berlusconi contro un giornale italiano [Repubblica] è una campagna per intimidire il dissenso". I suoi elettori se ne sono accorti? Il governo ha demagogicamente bloccato l'ingresso al Paese dall'Africa, ma non dice che nelle carceri italiane gli africani sono pochissimi: in compenso sono piene di stranieri provenienti dall'est, cioé gente che aveva tutto il diritto (europeo) di venire da noi.
In questo Paese, l'informazione, i suoi scopi e il relativo impatto sulla gente sono molto semplici da interpretare e svelare, ma gli occhi di troppi sono fissi sulla scollatura dell'annunciatrice: sarebbe interessante andare a controllare lo share di "Report" di Milena Gabanelli, che è sempre accollata ma probabilmente resta l'ultimo baluardo d'informazione seria e davvero indipendente nel nostro Paese.
Che fare, se il nostro popolo continua a sostenere Catilina alle urne? Criticare questa scelta è il massimo che possiamo fare: se tanti nostri compatrioti sentono nostalgia di un regime totalitario, se sono convinti di dover essere grati a Berlusconi per i rapporti con la mafia, le banche fantoccio, le leggi di comodo, l'eliminazione delle intercettazioni, le televendite e i film in prima serata (secondo la teoria che non sarebbero mai sorte televisioni indipendenti e alternative senza il buon Silvio), se soprattutto sono felici di vedere la sua faccia ogni volta che accendono una tv o aprono un giornale, allora dobbiamo accettarlo e con loro assumerci le conseguenti responsabilità a livello nazionale e (ahimé) internazionale.
Alla peggio, quando la terra scotterà chiederemo asilo politico alla Svezia: ce lo concederebbe senz'altro più in fretta di quanto noi italiani facciamo con chi fugge dai genocidi a colpi di macete.

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