giovedì 30 luglio 2009

Glocale, non solo internazionale

http://caderno.josesaramago.org/2009/07/29/e-pur-si-muove/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/07/29/e-pur-si-muove/

Ieri mattina a Burgos un'autobomba con 200 chili di esplosivo ha sfiorato una strage: ricordando al mondo la pericolosa presenza dell'Euskadi Ta Askatasuna, ha anche dimostrato che l'Iberia è un paese tutt'altro che unito nelle aspirazioni e negli intenti. Al contrario si tratta di una terra che - come l'Italia stessa - è composta da molte realtà e molte culture: da un lato il popolo iberico ha una forte memoria collettiva, un comune patrimonio culturale e molti valori da condividere, dall'altro è necessaria una riflessione sull'opportunità di un'unione politica, e soprattutto sulla natura di questa ipotetica unione, perché siano valorizzate le realtà locali.
Lo stesso discorso vale per l'Italia, oggi alle prese con un'idea federalista che - tra grandi potenzialità - rischia il pasticcio in un clima in bilico tra l'inconcludenza, l'orticellismo campanilista e il piduismo.

In generale, guardando all'Europa, all'Italia e a tanti altri paesi postcapitalisti, la soluzione ottimale mi appare sempre più simile a un'unione vasta e coesa per intenti politici e di collaborazione economica, lasciando tuttavia il più ampio spazio possibile alle realtà locali. In breve, la politica e i gruppi sociali che funzioneranno in futuro non saranno globali, ma glocali: se la globalizzazione ha registrato un violento scossone finanziario, culturale, politico, con i suoi stessi strumenti è anche possibile superarne i limiti e guardare alla valorizzazione delle realtà piccole, ma ovviamente non si tratta soltanto di conservare il dialetto milanese, la vera mozzarella campana o il grecanico. Un obiettivo è progredire verso una gestione più indipendente del territorio da parte dei suoi stessi abitanti, che ne conoscono meglio i problemi e le potenzialità, che possono prendersene carico direttamente e anche allacciare relazioni di confronto e cooperazione con altre realtà locali; nel perseguirlo occorre però per evitare l'effetto collaterale più prevedibile (ma oggi meno ovvio che in passato), quello della chiusura nazionalista e del ripiegamento culturale su se' stessi.

Forse la stessa Rete è l'esempio più calzante di come una società possa autoregolarsi ed evolversi facendo convivere una realtà planetaria con realtà locali: un sistema globale in cui nessuno è davvero presente globalmente.
Tutti possono andare (quasi) dovunque, ma ognuno si limita ad accessi frequenti in pochi luoghi o schemi abituali: forum, chat, gruppi chiusi, siti preferiti, argomenti preferiti, ecc. Ogni gruppo e' un piccolo mondo a sé, spesso un mondo minuscolo: finché il mondo è piccolo (ma non isolato) funziona tutto al meglio. Nessuno è limitato a restarsene soltanto lì, ognuno contribuisce al suo sviluppo, e i microcosmi crescono di contributi e confronti biunivoci, solo raramente universali.

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