venerdì 21 agosto 2009

Scontro di civiltà

http://cuaderno.josesaramago.org/2009/08/21/un-tercer-dios/

Dio e Allah non si scontrano: coincidono, come coincidono con Elohim, Yahweh, Adonai, HaShem, Yehowah, Brahman... Di ogni nome diamo un'interpretazione che è il segno del nostro limite, di ogni nome sottolineiamo alcuni aspetti ignorandone altri, o sorvolando su di essi come la nostra debole natura ci suggerisce, tenta o impone di fare.

Lo scontro tra civiltà è inevitabile nel momento in cui si è più attenti a cercare le differenze nella propria visione e nei propri interessi rispetto alla possibilità di trovare le pur evidenti somiglianze, i punti di contatto, il terreno comune che potrebbe essere la base per il confronto e il dialogo interreligioso e interculturale: sicuramente questo terreno sarebbe un'ottima base per identificare i confini e l'idea stessa dell'etica umana, con le sue implicazioni.

Lo scontro delle civiltà non nasce dalla religione in se' stessa: piuttosto, la religione viene strumentalizzata per impiegare con fini diversi grandi masse che si lasciano manipolare acriticamente, dimenticando quello che la Bibbia, il Corano e il Tanàkh dicono a proposito del rispetto degli altri e della vita.

In ogni caso, come sottolinea lo stesso Huntington nel suo libro, lo scontro tra civiltà non si limita ad uno scontro religioso: implica innanzitutto il riconoscimento che la cosiddetta democrazia liberale occidentale non è l'unico sistema di valori possibile, e impone con urgenza lo sviluppo di alternative e strumenti di convivenza anche con chi opera in un ambiente economico e socioculturale diverso dal nostro, prima fra tutti (di recente l'ho scritto più volte) la Cina, che con le sue ambizioni e il suo ateismo dimostrerà presto che non serve una religione per partecipare alla battaglia da protagonisti insanguinati.

Huntington non ha scoperto un fenomeno nuovo: lo scontro tra civiltà esiste da prima di Cesare, da prima di Alessandro, da prima di Wu Ding, da prima di Narmer. Il problema è che oggi le nostre armi non sono più i cavalli del Fergana, il carro, la formazione a testuggine, e la responsabilità di ridisegnare un nuovo ordine mondiale di pace è ancora maggiore: Huntington scrive che "L'Occidente non ha conquistato il mondo con la superiorità delle sue idee, dei suoi valori o della sua religione ma attraverso la sua superiorità nell'uso della violenza organizzata (il potere militare). Gli occidentali lo dimenticano spesso, i non occidentali mai."

E' più che mai il momento di ricordarlo e porre rimedio a livello sociale, religioso e politico: in questa direzione, un esempio che ho già citato più volte è la Fondazione Weltethos.

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