venerdì 15 maggio 2009

Black-out

http://caderno.josesaramago.org/2009/05/15/ate-quando/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/05/15/fino-a-quando/

Non credo affatto che siamo tutti dei Catilina o aspiranti tali, in Italia. Semplicemente, accanto a tanti che minimizzano assolutamente inconsapevoli, molti altri sentono inutile qualsiasi reazione, e aspettano insofferenti. Anch'io ho una gran paura, parlando di questo Paese, di finire per lamentarmi ipocritamente e basta: come le prostitute sfruttate ai bordi delle nostre strade, di cui tutti si scandalizzano e che tantissimi mantengono.

Anni fa, in un museo a Potenza, un archeologo greco mio conoscente mi indicò gli splendidi vasi costruiti dai suoi antenati e mi disse "Vedi adesso come siamo ridotti, ma un tempo eravamo una grande civiltà"; potremmo mettere queste stesse parole nella bocca di indiani, egiziani, cinesi, afghani... si adattano bene anche alla penisola iberica di qualche anno fa. Solo noi italiani non riusciamo a farle nostre se non per il tempo necessario a incasellare un nuovo lamento nella nostra sterminata collezione. Poi le dimentichiamo.

Non sentiremo la voce di nessun Cicerone nell'aria del nostro Paese. Sentiremo invece la sigla gorgheggiante di qualche nuovo show sessista. Non ci resta che sperare in un improvviso black-out, e che le trasmissioni non riprendano affatto.

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