martedì 9 giugno 2009

Verso la generazione y

http://caderno.josesaramago.org/2009/06/09/paradoxal/

http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/09/paradossale/

La sinistra è morta: è inutile cercarla. L'hanno uccisa i totalitarismi, gli insuccessi, le predazioni, le utopie e le menzogne. Molta della gente che votava a sinistra ha praticamente smesso di andare alle urne, e anche al centro e a destra c'è sfiducia: l'affluenza è ai minimi storici in tutto il Vecchio Continente: adesso in Europa la destra cavalca il corsiero dello sviluppo, dell'economia, del conservatorismo, del populismo e della diffidenza, ma soltanto perché è la scelta più facile quando la crisi non investe soltanto l'economia, ma un intero sistema di valori.
Le persone non sono diventate di colpo più rigide e intolleranti: hanno semplicemente visto restringersi rapidamente lo spettro delle possibilità realistiche, e sentono l'insoddisfazione di qualcosa che manca; i vecchi simboli sembrano fuori dal tempo, e quando c'è confusione si sente impellente il bisogno di un ordine rigoroso, che spesso si associa mentalmente alla destra, ma stiamo parlando di salvia o basilico mentre cuciniamo una torta: sinistra e destra non sono più alternative possibili. La società ha bisogno di una terza via - e forse anche di una quarta - che rompano lo schema tradizionalmente acquisito, ma del tutto arbitrario, che vorrebbe la destra legata all'economia capitalista, alla religione, al profitto, e la sinistra legata al lavoro delle masse, all'ateismo, all'equità della distribuzione. Se oggi scambiassimo i programmi di governo dei politici di destra con quelli di sinistra si noterebbero solo sparute differenze, forse addirittura ne accorgerebbero in pochi: esaurite le grandi questioni dell'accoglienza o del rifiuto degli stranieri, le misure di sicurezza e le grandi alleanze militari, restano i tanti punti fotocopia che agli elettori puzzano di allineamento, omologazione e qualunquismo come un omogeneizzato scaduto. Lo senti sempre più spesso: perché andare a votare? Tanto i politici sono tutti uguali. Non è quindi soltanto un problema di stigmatizzare o evolvere destra e sinistra: semplicemente destra e sinistra - con tutte le gradazioni in mezzo - non bastano più perché sono intervenute nuove forze e nuove idee, nuovi pericoli e nuove opportunità, nuovi tipi di contestazione e nuove forme di governo, mentre tante variabili miliari del passato (che credevamo incrollabili) sono avvizzite o svanite nel nulla. I pochi - come Obama - che hanno saputo capirlo (o dovuto accettarlo, facendo di necessità virtù), hanno navigato a vista con la sola bussola della ragionevolezza, raccogliendo un favore internazionale sorprendente.
Nel frattempo sono emersi il Web (con tutto ciò che implica), una Cina ipercapitalista in bandiera rossa, multinazionali ormai politicamente incontrollabili, una Russia esplosiva, l'Euro [l'Europa Unita non si è ancora vista], la crisi perenne degli Stati Uniti, le tensioni estremiste islamiche, il neomedievalismo cattolico e altri mille fattori che solo 20 anni fa erano oggetto di speculazione sulle riviste di fantascienza: come è possibile che la politica sia ancora ferma al dualismo destra-sinistra? E' un fatto che la politica non ha saputo andare oltre e cogliere le trasformazioni che hanno stravolto completamente il mondo degli ultimi trent'anni: sarà forse per età, tradizione, troppi privilegi, pigrizia o semplice inettitudine. In queste tre decadi, sotto il ponte sono passate tante persone indecifrabilmente in balia delle onde, e abbiamo sentito il bisogno di definire questa incompiutezza con un nome: generazione x. Si tratta di gente spesso incomprensibile, ma non certo sprovveduta: con l'avvento della comunicazione quasi-onnipotente, la presenza globale di alcuni x è aumentata vertiginosamente, e la loro distanza da chi vive inconsapevole (o indifferente) della realtà intorno a sè si è incommensurabilmente ampliata: gli x hanno creato la Rete, Google, Wikipedia, hanno contestato le religioni ufficiali e la politica, sono stati i primi a saper perdere il posto di lavoro con un'alzata di spalle e ad assorbire (sul setto nasale) i colpi del cambiamento, ma allora perché non hanno saputo trovare alternative e soluzioni ai loro problemi? Perché non sono stati in grado di andare oltre il capitolo "Destra e Sinistra" del libro di educazione civica, e di costruire qualcosa di più nuovo, aggiornato, realistico e flessibile, e hanno invece opposto un assordante silenzio? Probabilmente è presto per capirlo, come è presto per vedere l'avvento di una generazione y che forse non tollererà la sfiducia degli x come gli x non avevano tollerato le incrollabili certezze dei loro padri: e forse proprio la generazione y (oppure z) sarà in grado di creare quello che ai suoi genitori non è riuscito.

Nessun commento:

Posta un commento