martedì 11 agosto 2009

Africa

http://cuaderno.josesaramago.org/2009/08/11/africa/

Mentre un'imbarazzata Hillary Clinton raccoglie onori e simboliche macerie in Sudafrica, non si può non pensare alle condizioni della gente e alle immense risorse di questo continente, che sono state anche la sua più grande condanna. En África los muertos son negros y las armas son blancas: è vero, i morti sono neri e le armi sono tutte di produzione bianca. Chi le usa invece è di ogni colore, sia bianco che nero.

I dittatori sono ancora tanti e - nelle parole di una donna africana - hanno la tendenza a giustificare il dramma dei propri paesi scaricando la responsabilità sul colonialismo e l'Europa.
Obama è entrato alla Casa Bianca con il motto "yes, we can", ma nei suoi discorsi in Africa ha ripetuto più volte "you can": senza deresponsabilizzare il nord e l'occidente, ha dichiarato apertamente che la via della giustizia e della democrazia in Africa deve essere tracciata dagli stessi africani. Solo un presidente di origini africane poteva permettersi di dirlo, e finalmente è successo: dove l'occidente ha portato la democrazia in Africa, nel giro di pochi anni è successo un disastro, e solo un percorso interno può portare a risultati duraturi. E' ovvio che, perché questo processo possa nascere e svilupparsi nell'Africa stessa, l'Europa e gli Usa lo devono permettere: smascherando i propri interessi economici, controllando la spregiudicatezza delle grandi multinazionali che appoggiano i regimi militari, abbandonando la maschera ipocrita dell'aiuto e dell'amicizia tra i popoli, scendendo nelle strade della concretezza e rinnovando completamente quel mastodontico aspirapolvere rotto che è la Fao. Ma l'Europa è lenta, fragile, indecisa, incoerente.

Nel frattempo sotto le parole, i commerci, le missioni, le crisi e le guerre, c'è chi si muove con molta più solerzia e ottenendo risultati ben più concreti: esiste una guerra fredda di alleanze, un nuovo colonialismo che lavora incessante e silenzioso, che compra petrolio e favore diplomatico, che regala un potente appoggio alle dittature. La Cina è entrata nei governi africani tramite le delegazioni commerciali, ed è decisa a restarci per sempre, traendone il massimo vantaggio possibile anche a scapito degli africani stessi.

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