giovedì 18 giugno 2009

Libri in viaggio

http://caderno.josesaramago.org/2009/06/17/o-elefante-em-viagem/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/17/lelefante-in-viaggio/

E' un'esperienza sempre nuova compiere un viaggio seguendo le orme di un libro, o trovare in un libro gli eventi, i profumi e i toni delle terra in cui ci si trova. Naturalmente, molto dipende dallo stato d'animo del lettore, che non può semplicemente portarsi i Malavoglia a Catania e guardarsi intorno nell'attesa che un magico ponte appaia davanti ai suoi piedi a congiungere la sponda del reale con quella del libro: bisogna sapersi perdere, stemperare e distrarre, ed è una virtù che hanno in molti ma che forse - a volte - fa paura ai più.
L'istinto spingerebbe a cercare dettagli e riferimenti, ad accanirsi sulla verità storica, ma c'è un momento per tutto e non è questo il caso, soprattutto se stiamo leggendo un romanzo e cerchiamo di entrarci. L'accuratezza rigorosa verso tempi e toponimi (come Castelo Novo, Cidadelhe, Sortelha) rischia di distrarre dalla scenografia nel cui inganno vogliamo sprofondare, ed è necessaria un po' di quella flessibilità che oggi va tanto di moda: ad esempio non andrei a Istanbul a leggere Il mio nome è Rosso, l'Istanbul del XVI secolo non c'è più. Forse andrei in certe zone del Cairo (anche se a qualcuno farà orrore).

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