martedì 19 maggio 2009

Intellettuali

http://caderno.josesaramago.org/2009/05/19/poetas-e-poesia/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/05/19/poeti-e-poesia/


Cos'e' un intellettuale? Chi e' e chi non e' un intellettuale, nella società boreale occidentale, quella che influenza, decide e governa l'umanità? Puo' esserlo un poeta? un artista? un operario? uno studente? uno scrittore? un politico? un oculista? un filosofo? un archeologo? un prete? un artigiano? un vagabondo? un pescatore? un architetto? un alpinista? un allevatore? un musicista? un poliziotto? un commerciante? un barista? un imprenditore? un ricercatore? un infermiere? un meccanico? un ingegnere? uno storico? un agricoltore? un soldato? un sociologo?
Tutti questi, molti altri ancora, o nessuno in particolare necessariamente?
Essere un intellettuale implica e impone un cosciente pensiero filosofico? politico? artistico? etico? religioso? sociale? linguistico? implica attivismo? militanza? cosciente disimpegno? Ancora una volta: tutti questi aspetti, molti altri ancora, o nessuno in particolare necessariamente?
Non uno, ma due inutili sondaggi di 'Prospect' con 'Foreign Policy' hanno chiesto (prima nel 2005 e poi in replica nel 2008) ai lettori di scegliere fra 100 persone quali fossero i "world's leading public intellectuals"; le liste dei candidati - ovviamente molto discutibili - sono qui e qui. Per la cronaca, nel 2005 e' stato condannato (sic) alla prima posizione Noam Chomsky, e non sarei troppo sicuro che gli abbia fatto piacere. Certamente Chomsky incarna l'uomo colto, attivo, coerente, poliedrico e prolifico, indipendente e critico, che vive nel suo tempo con un forte impegno politico, sociale ed etico: e' stato definito qualcosa come "la voce della coscienza degli Usa", ed il mondo è sicuramente molto migliore con lui piuttosto che senza. Nel 2008 invece ha "vinto" Fethullah Gülen: fa piacere vedere in testa un musulmano sostenitore del dialogo interreligioso e del pacifismo, ma mi chiedo - alla faccia della statistica e del sondaggio - quanti lo abbiano mai sentito (anche solo) nominare in Europa (visto che la Turchia non e' ancora nel club).
In breve, al di là di queste chiacchiere: oggi l'umanità di che tipo di "intellettuale" ha bisogno? Di gente come Noam Chomsky, Fethullah Gülen, Mario Benedetti, Garry Kasparov, Muhammad Yunus? Queste persone hanno dato, o continuano a dare, il loro contributo, ma all'umanità occidentale boreale, con la sua quasi onnipotenza comunicativa e informativa, con le sue possibilita' di documentarsi criticamente e intervenire ad ogni livello, gli "intellettuali" da soli non bastano piu': banalmente e sorprendentemente insieme, accendere il cervello e' diventato un diritto e una responsabilità di tutti.

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