lunedì 8 giugno 2009

Risultati delle elezioni

http://caderno.josesaramago.org/2009/06/08/a-coisa-berlusconi/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/06/08/la-cosa-berlusconi/

Alle elezioni politiche dell'aprile 1948, di fronte alla necessità di contrastare un pci sempre più ingombrante, Gaetano Salvemini e Indro Montanelli (del quale ho parlato qualche giorno fa qui) rivolsero un appello agli elettori: "turiamoci il naso e votiamo dc".
Nei giorni scorsi è successo qualcosa del genere: da più parti si è parlato di "voto utile", una tautologia che fa ribrezzo: significa "turiamoci il naso e votiamo pd", come se il voto ad un altro partito fosse un "voto inutile" o un "voto disperso".
Fortunatamente gli italiani hanno decretato, spero per sempre, la morte del voto utile: ognuno ha votato in piena coscienza quello che preferiva, senza farsi prendere in giro da questi giochetti. La cosa triste è che il giochetto più sporco e antidemocratico - lo sbarramento al 4% - ha penalizzato alcuni piccoli partiti seri e indispensabili: ad esempio, ai radicali dobbiamo tantissime battaglie civili del xx secolo, ma gli italiani se ne ricordano solo quando devono divorziare, poi sprofondano nell'amnesia più ingrata.
Franceschini parla di "risultato dignitoso" ma forse sarebbe più dignitoso chiudere i battenti: è un partito nato male, e alla gente sembra Forza Italia di dieci anni fa. Berlusconi si dice deluso: io non gli credo, e non capisco di cosa si dovrebbe lamentare, visto che il 35,3% degli elettori ha deciso di ridargli fiducia ad appena pochi giorni dal processo Mills, dal caso Noemi Letizia, dallo scandalo dei voli di stato, dalle foto di villa Certosa, e soprattutto dai tanti quotidiani di mezzo mondo che sghignazzano di noi. Al nord il risultato è sempre quello: verrebbe da dire che siccome noi lombardi continuiamo ad avercelo duro non riusciamo a vedere al di là di quello, ma la verità è che la lega continua ad essere il segnale che gli italiani non sono stati preparati a una società multietnica: chissà se qualcuno in parlamento se ne accorgerà. L'idv invece ha raddoppiato: probabilmente vedremo delle belle risse, sperimenteremo nuovi congiuntivi e Deo volente Silvio guadagnerà un paio di lividi in faccia.
Il dato più sconcertante però è senz'altro quel 66% di elettori andato a votare. I giornali parlano di "scarsa affluenza alle urne" e sottolineano la diminuzione di 6 punti rispetto al 2004. In penombra, tra numeri, proiezioni e dichiarazioni dell'ultim'ora, è citata la media dei votanti in Europa: 43%. Per diritto o per dovere, per senso di responsabilità o di colpa, gli italiani sono gente che va a votare: abbiamo un senso civico smisurato o siamo dei pecoroni?
Il bilancio strutturale è chiaro: i giornalisti parlano di risultato sorprendente, di "polarizzazione non avvenuta", di "plebiscito mancato". A me questi risultati non sembrano affatto sorprendenti: gli italiani chiedono il bipolarismo, ma poi se ne pentono.

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