http://caderno.josesaramago.org/2009/07/15/siza-vieira/
http://quadernodisaramago.wordpress.com/2009/07/15/siza-vieira/
E' sempre difficile parlare di architettura senza essere architetti o storici. Senza competenze, degli edifici restano sensazioni e opinioni soggettive, insieme alla fruibilità oggettiva, perché in ultima analisi sono i profani (non gli architetti) che usano gli edifici: nel Rinascimento poteva capitare che un cliente insoddisfatto si rifacesse sulla testa del malcapitato architetto. Oggi purtroppo non si può più.
Personalmente credo che Alvaro Siza abbia progettato edifici stupendi nella loro solida e immacolata semplicità: penso alla biblioteca di Viana do Castelo, la Cornella Swimming Pool di Barcellona, il padiglione portoghese dell'Expo 1998, forse anche la Adega Mayor Winery, ma per conoscerne la fruibilità andrebbero visitati, anziché visti in foto.
Basta però cercare Alvaro Siza su Flickr per trovare anche opere molto discutibili, più consone al socialismo reale russo che alla vecchia Europa (ad esempio la Cooperativa Águas Férreas).
Siza è considerato un architetto eclettico e versatile, che cerca di adattare gli edifici all'ambiente che li circonda, ma purtroppo le difficoltà e le incongruenze che a volte il profano percepisce nascono proprio dal rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante, spesso di stridente contrasto: un esempio in Italia sono le case presso Villa Colonnese a Vicenza, che sembrano stritolare il verde e le viti che le circondano, mentre si sarebbero integrate perfettamente in un paese come il Giappone. In Giappone per case di questo genere avrebbero forse chiamato Tadao Ando, in Italia sarebbe stato meglio evitarle del tutto, in favore di scelte più sobrie e vicine alla nostra tradizione.
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